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DALL’ASSEMBLEA PERMANTE DI LETTERE E FILOSOFIA ….. VERSO LE MOBILITAZIONI DEL 20 E 21 OTTOBRE
Anche all’Università di Palermo si respira un nuovo clima : è aria di mobilitazione , è clima di rivolta!
L’autunno caldo delle università italiane arriva anche nelle facoltà
dell’ateneo siciliano: in prima linea , ancora una volta , la Facoltà
di Lettere e Filosofia che da martedì 14 ottobre , dopo una
partecipatissima assemblea straordinaria , ha scelto l’assemblea
permanente come prima risposta e come prima occasione di confronto ed
analisi sull’attacco governativo all’istruzione e alla ricerca fatto di
tagli miliardari , blocchi di assunzioni e privatizzazioni per gli
atenei contenuti nel decreto Gelmini e nella finanziaria di Tremonti. Tre giorni di assemblee e dibattiti che hanno evidenziato i principali
caratteri di una protesta nuova , lontana nei contenuti e nelle
pratiche dai più recenti esempi di mobilitazioni studentesche nel
passato di questo paese : “assemblee ricchissime nella partecipazione e
radicali nei toni ; una nuova generazione di studenti , a volte poco
politicizzata , di certo molto pragmatica e per nulla ideologica , fa
esperienza della propria precarietà e dell’assenza di futuro alla quale
le classi dirigenti , politiche ed economiche , vogliono destinarla”.
Non è un caso infatti che uno degli slogan più in uso nello scenario
nazionale è <Non pagheremo la vostra crisi! >.La crisi appunto ;
prima di tutto la crisi dell’intero sistema d’istruzione di questo
paese , ridotto all’emergenza da una serie di decreti legislativi
bipartisan(centro-destra e centro-sinistra) che dalla
Zecchino-Berlinguer fino al 3+2 e al decreto Moratti hanno fallito ,
mostrando a tutti i danni delle politiche di de-finanziamento della
ricerca e di precarizzazione nel campo della formazione.
Ma il nostro <Non pagheremo la vostra crisi> è anche un
riferimento alla crisi dell’economia speculativa capitalista e alle
misure adottate dai governi per salvare i mercati mentre scuole e
università conoscono solo tagli. Un paradosso inaccettabile che smuove
la rabbia di studenti , ricercatori e docenti.
Una mobilitazione completamente nuova quindi : neanche
l’antiberlusconismo sembra esserne un argomento chiave (a differenza
del recente passato) ; ne lo può essere la solita litania sulla difesa
del carattere statale dell’università : <Né stato , né mercato>
insomma , perché non ci opponiamo soltanto alla svendita della nostra
formazione a privati speculatori e al capitalismo finanziario , ma
anche perché la dequalificazione determinata dal 3+2 , la distribuzione
nepotistica del sapere , la povertà di stimoli della didattica e la
debolezza della ricerca ci portano piuttosto a cominciare a progettare
un’altra università.
Ma questo è un movimento che vuole uscire dagli atenei per parlare alla
società intera e opporsi compiutamente all’ultima tappa di un
gigantesco processo di <declassamento del lavoro cognitivo> e di
precarizzazione delle vite , muovendosi nella metropoli e coinvolgendo
nella lotta e nel conflitto diverse figure sociali.
Così più di 4000 studenti si sono ritrovate all’assemblea d’ateneo di
venerdì 17 ottobre , così sempre più persone scenderanno in piazza
lunedì 20 e martedì 21.
La consapevolezza che dalla catastrofe ci si salva solo mettendosi in
gioco , conquistando spazio con le pratiche di conflitto e libertà , è
forte e diffusa ; sta nascendo un movimento che , lontano da ogni
strumentalizzazioni sindacali o partitiche , porta con sé i concetti di
autonomia e libertà dei saperi.
Lunedì 20 e martedì 21 ottobre saremo in piazza per far sentire la nostra rabbia.
CONCENTRAMENTO ORE 8:30 FACOLTA’ DI LETTERE E FILOSOFIA, VIALE DELLE SCIENZE, PALERMO
E questo è solo l’inizio!!!