Pubblichiamo alcune parti di una lettera, di un lavoratore precario di un call-center palermitano,uscita giorno 31 Marzo nel giornale di Sicilia che è emblematica della condizione che tutti giorni siamo costretti ad affrontare soprattutto in una città come Palermo dove la disoccupazione e la precarietà sono dilaganti vivendo costantemente sotto ricatto dovendo accettare le briciole che i padroni vogliono darci. Ma a tutto questo c’è una soluzione che è la lotta,riprendendoci i nostri tempi,i nostri sogni e il nostro futuro. Il primo Maggio anche quest’anno darà la possibilità di organizzarsi e scendere in piazza per dire no alla precarietà e per reclamare Reddito,ricchezza che tutti i giorni produciamo e che vogliamo riprenderci. Diamo appuntamento a tutti/e i/le precari@ della città di Palermo il 1 Maggio alle ore 16.00 al Teatro Massimo…
Scade il contratto: la rassegnazione dei giovani precari a Palermo
Sono triste. In questi giorni spesso i candidati alle elezioni parlano di precariato,di cosa fare per rendere stabile il futuro di noi giovani.Oggi è il 31 Marzo ,una data che nel call center in cui lavoro significa scadenza contrattuale. Una ventina dei miei colleghi domani non saranno più in postazione,non indosseranno la cuffia,non risponderanno alla chiamata del cliente.Sono ragazzi che hanno lavorato per un anno ed ogni giorno con la speranza rassegnata di avere anche la più piccola possibilità di progettare il futuro. A Palermo cercare lavoro è straziante poichè in giro ci sono scarse offerte di lavoro dignitose e la maggioranza di esse sono per i raccomandati ,ed essendo in periodo di elezioni con le promesse si potrebbero riempire le fosse delle Marianne.Noi giovani subiamo tutto questo senza pensare all’azione,le parole non servono a nulla e soprattutto non abbiamo bisogno delle orazioni della politica,soprattutto di quella in cerca di consensi per la conquista delle poltrone . Ma di chi è la colpa della nostra condizione di precari? Del pacchetto Treu o della legge Biagi?……..