SICILIA, 6 OPERAI MORTI NELLA VASCA DI UN DEPURATORE
Gli operai sono morti
mentre pulivano il filtro di una vasca all’interno di un depuratore consortile.
E’ accaduto in Sicilia, a Mineo, a 35 km da Catania. La nuova tragedia sul lavoro
sembra sia stata causata dall’inalazione di sostanze tossiche.
"Questa ulteriore strage, quest’altro gravissimo episodio di carenza di
tutele e di misure di prevenzione, da parte di soggetti pubblici e privati,
ripropone l’imperativo assoluto di interventi e controlli stringenti per la
sicurezza sul lavoro e per spezzare la drammatica catena di morti
bianche".Una catena che conta oggi, in Italia, nove vittime. Altri tre
lavoratori hanno perso la vita in varie parti d’Italia, oltre ai sei della
Sicilia. A dare l’allarme, a Mineo, e’ stato un collega, allertato dai
familiari degli operai che non li avevano visti tornare per il pranzo. L’uomo
e’ andato sul posto e li ha trovati morti. Ha dato subito l’allarme e poi per
lo choc e’ stato colto da un malore. Ora sta meglio. Quattro dei sei operai
morti erano dipendenti del Comune di Mineo: Giuseppe Zaccaria (responsabile
della sicurezza, rientrato apposta oggi dalle ferie), Giovanni Sofia, Giuseppe
Palermo e Salvatore Pulici, quest’ultimo un lavoratore precario ex art. 23. Le
altre due vittime, Salvatore Tumino di 47 anne e Salvatore Smecca, del quale
non e’ ancora stata resa nota l’eta’, sono dipendenti della dittà Carfì di
Ragusa, impegnata nei lavori di manutenzione del depuratore. Al momento della
tragedia gli operai erano impegnati nella pulizia del filtro dell’impianto.
Scene di dolore davanti al depuratore, dove sono giunti i parenti dei sei
lavoratori morti. Per recuperare i corpi dal fondo della cisterana e’
arrivata una squadra speciale dei vigili del fuoco, la Saf (Speleo alpino fluviale).
Intanto emerge una prima ricostruzione di quella che potrebbe essere stata la
dinamica dell’incidente. Due operai avrebbero calato una scala in alluminio
nella vasca che ogni mercoledi’ veniva ripulita e sarebbero entrati con un tubo
che immette acqua ad alta pressione. A quel punto, per motivi che ancora non
sono accertati con sicurezza, i due si sarebbero sentiti male e gli altri
quattro sarebbero via via intervenuti per aiutarsi a vicenda
"Li abbiamo trovati uno accanto all’altro, in fondo alla vasca, coperti da
un sottile strato di fango. Quasi certamente hanno tentato di salvarsi prima di
rimanere intrappolati dentro quella ‘camera della morte’". A ricostruire
la dinamica è l’ingegnere Salvatore Spanò, comandante dei vigili del fuoco di
Catania. "E’ probabile che uno di loro si sia sentito male – spiega – é
che gli altri abbiano cercato di aiutarlo, prima di rimanere a loro volta
intossicati dalle esalazioni". E’ questa, infatti, la causa più probabile
dell’incidente, anche se l’ingegnere Spanò sottolinea che gli accertamenti sono
ancora in corso: "Stiamo facendo tutti i rilievi necessari, con l’ausilio
del nostro nucleo specializzato in interventi chimici e batteriologici, per
trovare una spiegazione a questa tragedia". Gli investigatori prendono in
considerazione anche altre ipotesi, coma la scossa elettrica