In Sicilia continuano le stragi sul lavoro..

A Termini Imerese un operaio cade da un’impalcatura e muore

Muore l’ultimo giorno di lavoro. Da Nord a Sud, da Milano a
Palermo, la cronaca degli infortuni non cambia. Nel suo ultimo giorno
di lavoro nella centrale Enel di Termini Imerese, alle 9 è caduto da
un’impalcatura alta poco meno di tre metri. Così è morto Domenico
Cagnina, operaio di 44 anni originario di Trabia. E’ morto davanti al
figlio che lavorava con lui alla manutenzione della cosiddetta pompa di
alimento della centrale. A terra è stato trovato un casco, ma non è
certo che la vittima lo indossasse al momento della caduta.

Sicilia in lutto. Oggi, in tutta la Sicilia è una giornata di lutto per ricordare le morti bianche e la tragedia nel depuratore
comunale di Mineo. Oggi le autopsie sulle sei persone morte
nell’incidente di mercoledì; forse già domani i primi risultati.

Strage del depuratore, sette indagati.
Per la strage di Mineo, il procuratore di Caltagirone Onofrio Lo Re ha
iscritto nel registro degli indagati sette persone: il sindaco; quattro
assessori; il capo dell’ufficio tecnico di Mineo e il titolare della
ditta Carfì di Ragusa. Esclusa che gli operai siano stati folgarati da
una scarica elettrica, così com’era stato ipotizzato subito dopo
l’incidente, sembra certo che le sei vittime siano morte per una
sottovalutazione dell’intervento di manutenzione che si stava
eseguendo, uccisi dalle letali esalazioni di gas metano e idrogeno
solforoso sprigionate dai fanghi in quella vasca di fermentazione.

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