Cassonetti incendiati e strade invase dai sacchetti
L´immondizia ha invaso la città. Dal centro alla periferia lo
scenario è lo stesso: cassonetti stracolmi e maleodoranti, rifiuti
sparsi sulle strade, residenti infuriati. L´Amia, la società
comunale che si occupa della raccolta della spazzatura, deve fare i
conti con lo sciopero degli straordinari indetto dai sindacati a
livello nazionale, un´agitazione che a Palermo ha portato a
conseguenze disastrose.
I lavoratori torneranno a
garantire il servizio straordinario solo a partire da venerdì.
Quindi oggi e domani la spazzatura continuerà ad accumularsi su
strade e marciapiedi. Sono bastati pochi giorni di agitazione per
trasformare la città in una discarica a cielo aperto. È l´ennesimo
intoppo nella raccolta dei rifiuti, dopo l´agitazione delle imprese
che si occupano della manutenzione dei mezzi, rimaste ferme perché
l´Amia non riesce a pagare con regolarità le rate del debito che ha
maturato nei loro confronti. Anche dietro lo sciopero degli
straordinari, del resto, c´è la crisi finanziaria della società
comunale che perde, come ha certificato la Corte dei conti, 3,6
milioni di euro al mese. I sindacati hanno chiesto al Comune di
aggiornare il contratto di servizio con
l´Amia, fermo a 97 milioni,
aumentandolo di 40 milioni. Ma Palazzo delle Aquile ne ha a
disposizione solo 20. Così il direttore generale Gaetano Lo Cicero
ha chiesto all´azienda ex municipalizzata di recuperare la restante
parte tagliando le voci di bilancio dove è possibile.
La città intanto boccheggia tra i rifiuti. Cassonetti stracolmi e
sacchi dell´immondizia sui marciapiedi hanno fatto la loro comparsa
anche in centro, da via Petrarca a via Dante, dai Quattro Canti al
teatro Massimo. Ieri pomeriggio gli autocompattatori hanno cercato
di ripulire la zona "bene". Ma per un cassonetto che viene
svuotato, altri dieci rimangono pieni. «Non riusciamo a smaltire
tutto l´arretrato senza fare ricorso agli straordinari – spiega
l´azienda – Le tonnellate di rifiuti che si sono accumulate tra
sabato e domenica, infatti, non possono essere raccolte se non
facendo turni extra. Così quando i mezzi si concentrano in una
zona, altre rimangono scoperte».
La situazione più drammatica è, come sempre, in periferia. «Abbiamo
mandato alcune squadre tra Borgo Nuovo e Bonagia – dice ancora
l´Amia – cerchiamo ogni giorno di coprire un quartiere periferico».
Il rischio è quello di un allarme igienico-sanitario: i cassonetti
già maleodoranti diventerebbero un ricettacolo di infezioni se solo
le temperature aumentassero ancora.