Inceneritori, la Regione ci riprova entro settembre via ai nuovi bandi

I bandi saranno pronti a fine estate ed entro l´anno saranno
celebrate quattro nuove gare. Termovalorizzatori si riparte, non
proprio da zero ma quasi. Dopo la procedura d´infrazione aperta
dalla Corte di giustizia europea, la giunta regionale presieduta da
Raffaele Lombardo ha dato mandato all´Agenzia delle acque e dei
rifiuti di rifare l´appalto per i quattro impianti di
termovalorizzazione, la cui realizzazione era stata affidata ai
gruppi industriali Falck e Waste Italia, vincitori nel 2002 delle
gare contestate esattamente un anno fa perché non conformi alla
normativa comunitaria. La Regione aveva seguito la procedura della
concessione e non quella dell´appalto di servizi, con la relativa
pubblicità del bando.
Il direttore dell´Agenzia Felice Crosta annuncia una corsa contro
il tempo per proclamare i vincitori delle gare a febbraio 2009 e
tagliare il traguardo dei nuovi impianti entro il 2011. Dopo i
tanti ostacoli, ultimo lo stop imposto due anni dall´ex ministro
all´Ambiente Pecoraro Scanio, per la Sicilia si tratta di
scongiurare un´emergenza rifiuti stile Campania. «I quattro
termovalorizzatori devono essere realizzati prima che si esaurisca
la capacità delle nostre discariche. Poi correremmo rischi di crisi
ambientali e sanitarie – è l´allarme di Crosta – Ancora per due
anni riusciamo a fronteggiare la situazione. A Palermo per un anno
e mezzo abbiamo la quarta vasca: la quinta infatti è quella già
collegata al nuovo impianto. Il punto è che non si tratta solo di
completare i quattro termovalorizzatori: c´è un sistema complessivo
di 34 impianti di sostegno da far entrare in funzione, che
riguardano la selezione de rifiuti, la separazione, la
stabilizzazione dell´umidità».

Per la celebrazione delle gare non si dovrà ripartire da zero:
garanzie in merito le riserva la trattativa con gli uffici della
comunità europea. Il "cronoprogramma" stilato prevede infatti la
salvaguardia del lavoro già realizzato dai raggruppamenti
imprenditoriali dal 2002 al lavoro in Sicilia. Un advisor
internazionale, in pratica, sarà chiamato a verificare i costi
sostenuti dai gruppi Falck e Waste e chi si aggiudicherà le gare
dovrà depositare una fideiussione a garanzia del pagamento delle
somme sborsate dai due gruppi leader in campo energetico. Nei
quattro siti dove sono previsti i termovalorizzatori (Palermo,
Casteltermini, Augusta e Paternò) sarebbero già stati impiegati
circa 500 milioni di euro, tra acquisto dei terreni, progetti,
scavi e oneri con istituti di credito. Il nodo sarà proprio la
trattativa tra Crosta e i titolari dell´appalto, per strappare un
impegno a sottoscrivere un contratto di cessione di tutti i
diritti. In cambio, i vincitori dei nuovi bandi acquisiranno i
progetti, le autorizzazioni e i siti dove saranno costruiti gli
impianti per il trattamento dei rifiuti. Ai gruppi Falck e Waste la
Regione sembra intenzionata a chiedere di non partecipare alle
gare, in cambio delle dovute garanzie in termini giuridici ed
economici. «Siamo certi che da parte loro ci sia disponibilità a un
accordo», afferma Crosta. Actelios, la società del gruppo Falck che
segue il "Progetto Sicilia", per il quale ha in corso un project
financing da 1.300 milioni di euro, ha già ribadito dal canto suo
in una nota «la ferma intenzione» a proseguire nella realizzazione
degli impianti in Sicilia. «Si registra inoltre – è la posizione di
Actelios – l´intenzione dell´Agenzia per i Rifiuti di seguire un
percorso idoneo a superare la procedura di infrazione in grado di
tenere indenni le società aggiudicatarie da ingiusti pregiudizi».
In questa fase di transizione, i due gruppi dovrebbero proseguire
le opere, fino all´aggiudicazione delle nuove gare. Nel caso in cui
i bandi dovessero andare a vuoto gli stessi gruppi Falck e Waste
potrebbero procedere con la realizzazione degli impianti.

 

da Repubblica Palermo 

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