A Palermo “di polizia si muore”


I ragazzi sulla due ruote, con l’assicurazione scaduta, temevano il sequestro
Contromano una via di grande scorrimento, sono piombati contro un’auto
Palermo, sfuggono alla polizia Muoiono due diciassettenni.

Le due vittime, Pasquale Ferrara e Giuseppe Giuffrida
PALERMO – Scappavano alla polizia perchè avevano l’assicurazione della moto scaduta. Sono morti sulla tangenziale di Palermo presa in contromano pur di sfuggire alla volante. Avevano 17 anni Pasquale Ferrara e Giuseppe Giuffrida. Scappavano perchè temevano il sequestro dello scooter.
Si sono schiantati contro un’auto sulla strada a grande scorrimento Regione Siciliana. L’incidente è avvenuto alle 2 della scorsa notte. Quando gli agenti delle volanti, avvertiti dal 113, si sono accorti che i due ragazzi stavano percorrendo contromano la tangenziale, hanno rallentato, e, tenendo accessi i lampeggianti, hanno cercato di avvertire gli automobilisti del pericolo.
Ma i due ragazzi hanno proseguito la fuga. In contromano hanno percorso quasi un chilometro e mezzo finendo per schiantarsi frontalmente contro una Fiat Punto. Sono morti sul colpo; il conducente dell’auto se l’è cavata con un trauma cranico e 25 giorni di prognosi. La magistratura ha aperto un’inchiesta.
La moto non era rubata come qualcuno aveva pensato ieri notte. L’Honda 125 era di proprietà di uno dei due ragazzi ma non aveva pagato la rata dell’assicurazione e se i poliziotti li avessero raggiunti, lo scooter sarebbe stato sequestrato. "Adesso voglio la verità", ha detto il padre di Pasquale. "Voglio sapere chi ha ucciso mio figlio". Antonio Ferrara è precario alla Gesap, la società di servizi dell’aeroporto; anche sua moglie non ha un posto sicuro. Hanno altri due figli.Vivono nel centro storico di Palermo, in un palazzo popolare in vicolo Fondaco. Sul marciapiedi, davanti al portone, gli amici del figlio hanno lasciato un mazzo di fiori bianchi. "Non era un ladro", ripetono i parenti di Pasquale. Una ragazzino come gli altri, con la passione delle moto. Faceva il meccanico in una piccola officina". "Ora sei morto", dice piangendo la madre. "Che ti hanno fatto, vita mia".

da repubblica. it

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